
La dermatite atopica è un disturbo del derma che causa un’infiammazione generalizzata dell’epidermide, spesso è una patologia che si afferma in età giovanile, ma si può manifestare anche tra gli adulti.
Purtroppo, questo problema fastidioso tende a cronicizzare, cioè peggiora, e si afferma prepotentemente come un arrossamento pruriginoso e invalidante. Inoltre la dermatite atopica si può associare a desquamazione della pelle, straordinaria secchezza e comparsa di croste di diverse dimensioni in molte parti del corpo.
Il termine atopica ha a che fare con il punto di comparsa e a volte anche con il motivo del presentarsi della patologia, che, sia nel primo, che nel secondo caso, sono spesso di origine sconosciuta.
Quello che l’esperienza medica afferma è che la causa è spesso emotiva.
Cosa può causare la dermatite atopica?
Proprio la componente psicosomatica è quella evidenziata come la principale per questo tipo di patologia della pelle. Naturalmente, anche il sottoporsi all’azione dei raggi UV solari oltre a patologie connesse come artrite reumatoide o disturbi del metabolismo rendono questa manifestazione di infiammazione della pelle molto comune.
Anche la componente genetica la fa da padrona in quanto le statistiche dimostrano l’incidenza di tale aspetto sui soggetti che manifestano la patologia.
Cosa fare per la dermatite atopica?
Sostanze emollienti, come creme lenitive, e fototerapia possono essere davvero salutari; la scienza del farmaco ha fatto passi da gigante grazie ad antistaminici, antivirali e antibiotici. Anche l’utilizzo del cortisone può essere determinante in quanto questo farmaco agisce sui sintomi molto fastidiosi della malattia.
Un ulteriore aspetto da considerare è il tipo di indumenti che si indossano, poiché possono favorire o contenere l’effetto invalidante della malattia.
Quali cibi possono scatenare la dermatite atopica?
Questa malattia che colpisce il derma si può presentare a qualsiasi età: l’andamento non si potrà stabilire con troppo anticipo in quanto l’infiammazione si può attutire per poi ricomparire all’improvviso. Quando compare da neonati o durante la fanciullezza, le fasi ormonali tipiche dell’adolescenza spesso la possono attenuare e combattere definitivamente.
Non si dovranno seguire diete rigide, o particolari; dopo aver fatto tutti gli accertamenti del caso, e se il prurito si fa insistente, si consiglia di evitare o ridurre al minimo l’assunzione di:
- fragole, ananas, melone, e frutti rossi, poiché tendono ad acutizzare il problema;
- formaggi fermentati come grana, pecorino, gruviera, gorgonzola e anche lo yogurt.
- Limitare il consumo di pomodori, insaccati e cioccolato poiché possono anch’essi incidere negativamente.
- alimenti che risvegliano l’infiammazione come la frutta secca, in particolare arachidi, noci, nocciole e mandorle
- Si consiglia di non abusare di fave, ceci, lenticchie, fagioli, lievito di birra, i preparati per brodo
- crostacei, frutti di mare, tonno, salmone, sardine e alici, che sembrano potenziare l’infiammazione.
Per ulteriori informazioni ti consigliamo di rivolgerti a personale medico qualificato che ti possa aiutare a curare questa particolare infiammazione.
Ti ricordiamo, a questo proposito, di contattare i Centri Regina Giovanna e Centro Corso Vercelli a Milano. Entrambe le cliniche hanno ambulatori dermatologici con personale competente e pronto ad aiutarti.